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In una sintesi di cinque gigli contenuti in una forma che rievoca una “mandorla”, viene rappresentato il significato autentico del carisma della Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia.
Cinque gigli sono raccolti in un’unica forma: quattro di questi fiori sono legati compositivamente con un grande giglio centrale, che in basso si espande con le sue foglie in due ampie volute a dare fondamento al gruppo.
Arcangela Salerno è figura Madre del gruppo: tale fu designata da Rosa Roccuzzo, colei che convocò per un servizio di carità ai più bisognosi Giovanna Giaquinta, Cristina e Giuseppa Inzinga, e per ultimo proprio Arcangela, che le tiene ben legate a sé proprio per ricordare che solo restando unite saranno “una roccia inespugnabile”.
La maternità di Arcangela è visivamente rappresentata dalle lunghe foglie del fiore, quasi fosse un grembo materno all’interno del quale il gruppo diventa fecondo.
La composizione è contenuta nella “mandorla” che nella forma sacra ha sempre raccolto un contenuto di origine trascendentale: fu proprio un rappresentante della gerarchia ecclesiastica ad intuire la particolare solidarietà che si era instaurata nel gruppo come qualcosa che andava ben oltre il reciproco sostentamento, riconoscendo in queste giovani donne cinque Gigli, puri nel loro sentimento, pronte a offrire immediatamente il loro servizio nella società civile.
Il tutto è legato, come i tralci alla vite (cfr. Gv 15,4-5), alla croce stilizzata in doppie linee nello sfondo, rappresentando la profonda unione con Cristo, sorgente e ragione ultima di ogni azione umana.
Il motto – Tu solus dominus
– In Sant’Angela Merici
L’Orsolina S.F., sul comando di Cristo Signore, è chiamata ad abbracciare non solo il distacco dai beni materiali ma soprattutto la povertà di spirito (“Beati i poveri in spirito” – Mt 5,3) “sforzandosi di spogliarsi di tutto e di mettere ogni suo bene, e amore, e piacere non negli averi, non nei cibi e nel soddisfare la gola, non nei parenti e negli amici, non in se stessa né in alcuna sua risorsa e sapere ma in Dio solo e nella sua sola benevola ed ineffabile provvidenza” (cfr. Regola cap. X).
– Nelle Costituzioni
Al dono divino della chiamata alla Vita Consacrata l’Orsolina S.F. risponde con la dedizione incondizionata della propria vita a Dio sommamente amato, e liberamente lascia tutto per mettere la propria esistenza a servizio del Regno di Dio (art. 8).
…L’Orsolina S.F. si obbliga all’osservanza dei consigli evangelici, portando a compimento le esigenze della consacrazione battesimale in esclusivo servizio di Dio (art. 9).
…Si adoperino per edificare in Cristo una Comunità fraterna nella quale Dio sia cercato ed amato sopra ogni cosa (art. 123).